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La Cina è sempre più vicina (di Carlotta Trevisan)

20/02/2013

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La globalizzazione del business e la facilità dei trasporti hanno praticamente azzerato le distanze

Da ItaliaConvention 

  1. Noi e i cinesi: l'etichetta aiuta

Persone che fino a dieci anni fa non avrebbero mai avuto occasione di incontrarsi, agli antipodi per cultura, valori e sensibilità, oggi si trovano sedute allo stesso tavolo e sono costrette a trovare un accordo: è facile che nascano incomprensioni e motivi di irritazione. Uno dei terreni minati nelle relazioni italo-cinesi è la questione dell'etichetta.
Nella cultura cinese il rispetto dell'etichetta nei rapporti (soprattutto) d'affari è fondamentale, e ciò viene visto da molti come una rigidità che può paralizzare i buoni rapporti. Il rispetto dell'etichetta cinese è invece un'opportunità di comunicare la considerazione che noi abbiamo per loro. Perciò qualche semplice chiave di conoscenza delle regole cinesi può aiutarci ad avere relazioni di successo sbloccando le diffidenze.

2. La grande muraglia: la lingua.

Più dell'etichetta, la vera grande difficoltà nella relazione con i cinesi resta la lingua. Il cinese è molto complesso e pieno di sfumature, assolutamente incomprensibile e inusabile se non dopo studi lunghi e approfonditi. Sapere qualche parola di cinese, nella pratica non serve a niente.
Durante i convegni, le trattative e le cene con ospiti cinesi, l’interprete è un obbligo. Non fidatevi della loro conoscenza dell'inglese, per la verità sempre più diffusa, e neppure della vostra. Una lingua franca sembra fatta apposta per creare pasticci sulle questioni delicate. I vostri ospiti vi saranno grati di trovare al loro fianco un interprete che gli risparmi la fatica di tradurre e il sospetto di non aver capito bene.

Nelle trattative con poche persone è sufficiente un interprete in consecutiva; per convegni e conferenze con un pubblico largamente cinese è meglio prevedere le cabine per la simultanea e tradurre le presentazioni o il materiale cartaceo da distribuire. Purtroppo in Italia gli interpreti di conferenza cinese-italiano-cinese sono ancora pochi, perciò è consigliabile prenotarli con largo anticipo. Un bravo interprete è anche un mediatore culturale, e può aiutarvi nel rispetto della tanto temuta etichetta.

3. Le Gerarchie
In Cina, come in molti paesi orientali, esistono gerarchie molto rigide tra le persone, che devono essere rispettate al millimetro per non creare imbarazzo o risentimenti. All’interno di una delegazione cinese la persona con il grado più alto dovrà sempre avere un posto riservato nella prima fila di una platea, alla sua sinistra siederà l'assistente o l'interprete, alla destra la controparte ospitante (ad es. l’imprenditore italiano) con il suo stesso grado di importanza.
E’ bene informarsi anche sul grado gerarchico degli altri delegati (se sono pochi) e fare in modo che abbiano sempre un posto riservato. Se invece il pubblico cinese è numeroso, sarà sufficiente fissare i posti solo per gli ospiti più importanti (capire bene chi sono) e i relativi interpreti/assistenti.
Per gli incontri di trattativa, è consigliabile allestire un tavolo rettangolare, dove le due parti (cinese e “occidentale”) occupano ciascuna un lato lungo, i due capi al centro, di fronte. Non dimenticate di mettere segnaposti ben visibili con il nome di ogni partecipante. Al termine di una conferenza, di un meeting o di una cena con ospiti cinesi, è buona educazione attendere che siano loro i primi a congedarsi.

4. Mani a posto
I cinesi non apprezzano chi gesticola, e l’utilizzo eccessivo delle mani durante uno speech o un meeting è considerato volgare e distraente, così come il gesto di puntare col dito qualcuno o qualcosa. Anche il contatto fisico è considerato poco piacevole e le strette di mano non devono essere troppo energiche e prolungate, si rischia di sembrare prepotenti. Lo scambio di biglietti da visita è un momento importante e ritualizzato: obbligatorio porgere e ricevere il biglietto con due mani e posare sul tavolo quello appena ricevuto. Mettere i biglietti ricevuti nelle tasche della giacca, o peggio, dei pantaloni è vissuto come uno sgarbo. Piuttosto tenerli in mano.

5. A tavola
Sulla cultura cinese a tavola si potrebbe dire molto, ma poche regole fondamentali della buona educazione orientale saranno sufficienti.
Prima di tutto la puntualità: è la prima regola da seguire tanto per un appuntamento a cena, quanto per l’inizio di un meeting o di un convegno.
Quando si invita a pranzo o a cena una delegazione cinese è di prammatica informare con anticipo gli assistenti del capo su chi pagherà il conto; se la delegazione insiste, lasciate che siano loro a invitarvi. L’importante è che fin dall’inizio del banchetto si sappia chi è l’ospite e chi l’invitato, e sarà l’ospite che inizierà a mangiare dando così il via al convivio.
Anche qui valgono le fondamentali regole gerarchiche: gli invitati più importanti siedono vicino agli ospiti più importanti e così via. Il segnaposto con il nome ben visibile da tutti è d’obbligo. Se la delegazione cinese è numerosa, allestite diversi tavoli, se possibile rotondi, rispettando le gerarchie: mai allo stesso tavolo persone di rango diverso.

Gli argomenti di conversazione possono essere tra i più vari e divertenti, tanto più se gli amici cinesi inizieranno a lanciare numerosi brindisi (in cinese “gan bei”) e il tasso alcolico della tavola comincerà ad alzarsi. I businessmen e i politici cinesi sono soliti bere molto, specialmente nelle situazioni formali, con l’intenzione di alleggerire l’atmosfera. La tavola è l'occasione degli argomenti frivoli, non si parla di affari, non si parla di politica, tantomeno si affrontano temi sensibili (Tibet, Piazza Tiananmen, Dalai Lama, etc.).
Tra la cucina del Celeste Impero e la cucina italiana le differenze sono enormi, tuttavia i cinesi sono molto curiosi verso nuove esperienze enogastronomiche e, anche per buona educazione, assaggeranno tutto. Definite in anticipo con il ristoratore menù e bevande, senza dover perdere tempo durante il banchetto: i cinesi non amano aspettare, vogliono essere serviti in fretta e rimanere seduti a tavola non più di un’ora.
Meglio evitare formaggi e risotti; sono gradite le zuppe (come antipasto), il pesce, i crostacei e i frutti di mare, le carni di manzo e di maiale, le verdure cotte. I cinesi di solito amano i vini italiani e francesi, e gradiscono acqua naturale e succhi di arancia. Piace molto l'anguria. A fine pasto non ordinate il caffè, piuttosto offrite un buon thè verde o una brocca di acqua bollente, che i cinesi usano come digestivo.

6. I regali
In Cina si dice: “La cortesia richiede reciprocità”. I cinesi invitati a un convegno o a un meeting non verranno mai a mani vuote e così si aspettano di ricevere un ricordo tipico del vostro paese: non regalate orologi o qualcosa che abbia a che fare col numero “quattro” (sinonimi di “morte”). Evitate oggetti grossi e ingombranti, preferite oggetti e accessori firmati. Molto gradito il cioccolato.
Non confezionate mai il regalo con una carta nera o bianca (è di cattivo auspicio), meglio rossa o di altri colori vivaci.
Il momento migliore per lo scambio dei regali è il congedo, al termine di un meeting o di una cena. L’ospite cinese non aprirà il vostro regalo in pubblico e così fate voi: è sufficiente scambiarsi i regali con una leggera stretta di mano e un ringraziamento formale.

7. Il tempo libero
Il regalo più gradito che potete fare a un cinese in visita è lasciargli uno o due giorni di tempo libero. La situazione in patria sta migliorando rapidamente, ma ancora oggi non è facile per i cittadini della Repubblica Popolare ottenere il passaporto e i visti per l’espatrio, perciò un viaggio all’estero è considerato un onore e una fortuna.
Anche se i vostri tempi sono stretti, cercate di ritagliare qualche giorno libero per i vostri ospiti, dando loro l’opportunità di visitare ad es. una città storica, ancor meglio se affiancati da una guida in lingua cinese.

Ma è lo shopping il momento più atteso e irrinunciabile, forse ancor più importante della visita guidata. Un abito di uno stilista o un oggetto di design europeo sono ormai status symbol molto apprezzati e desiderati, che i nostri amici cinesi, se possono permetterselo, acquisteranno non solo per la moglie, ma anche per parenti e amici.
Un regalo dall'Europa prolunga il privilegio e il piacere di esserci stati.